Mi faccio il Blog


Ti sei fatto la macchina nuova?
Ti sei fatto la vicina di casa?
Io mi son fatto il blog... Una questione di priorità o di possibilità non è dato sapere e in finale chissenefrega!

Quando ero piccolo i diari erano segreti; tenuti dalle sorelle sottochiave, pudica amicizia con l'io narrante. 

Oggi son pubblici, in un delirio egocentrico che la nostra vita sia davvero interessante per qualcuno, visto che forse lo è poco per noi. Un Focus of Control quantomeno borderline, sempre più sbilanciato verso Facebook più che nel nostro cuore.

E allora, in un impeto egoistico, me lo faccio pure io il blog.
Egoistico perché lo faccio per me e se per puro caso qualcuno che non sia della mia famiglia lo leggesse sarà pane per il mio ego.
Saranno benvenuti flaming, trolling, consigling e vaffanculing.

E siccome non mi basta, e voglio fare lo sborone, questo è un blog quadruplo.
Controllate i link e ve ne accorgerete.



Ps.
Ai giochi di parole, anche in inglese, fateci il callo.
PPss.
Le immagini targate GB sono di mia creazione. Se volete usarle chiedete il permesso.


Da G a GG... 
Questo blog è dedicato a mio papà, bloccato in un letto dalla SLA, ancora mi insegna come si vive appieno.

1 commento:

  1. Sicuramente fin dall'inizio questo blog si dimostra interessante!
    Asserisco questo perchè é davvero piacevole ed ammirevole che uno strumento così diffuso ed altamente egocentrico e se vogliamo fancazzista, quale è solitamente il blog riesca a colpire nel segno con poche parole scritte in una dedica.
    Chiamatemi sentimentale ma per chi come me ha vissuto giorno dopo giorno la malattia ed il decliono inarrestabile delle persone che piu Ami e rispetti al mondo, trovare un'Anima così gentile da dedicare uno spazio condivisibile col mondo, quasi a voler siglare un patto scritto in cui si celebri quest'Affetto per il padre, è ammirevole.
    Anche perchè molto spesso le persone che scrivono riescono con più facilità a descrivere i propi sentimenti,dando uno smacco morale a qualsivoglia imbecille non riesca a comprendere che il dolore è soggettivo, come la risoluzione, non che il vissuto dello stesso nell'immediato. Moltissime sono le volte che ,con molta freddezza , il parentado piu stretto ,si permette di contestare "occhi che non lacrimano","presenze assidue ai capezzali" a dimostrazione di un'ipotetico assiduo pensiero per la persona malata.E' propio in queste occasioni che mi chiedo chi sia la persona davvero Malata.Colui che inerme deve affrontare la morte o chi deve essere a tutti i costi rassicurato da una lacrima per capire che vi è Amore?Se fosse così per tutte le cose, noi povere fashion victims dovremmo basare il nostro rapporto d'Amore con la caratura ,il colore ed il taglio del nostro anello di Fidanzamento.Bè,sappiate che per quel che riguarda la mia storia,il mio povero papà riuscì solo con l'aiuto di mia nonna a fare la proposta a mia mamma perchè povero in canna(se così si dice).Ma a dispetto delle aspettative che la Vita gli aveva offerto è riuscito a cavarsela egregiamente nel mondo sino a potersi permettere il lusso di far crescere i suoi figli in una delle comunità più esclusive del mondo,Beverly Hills.Spero il mio ospite non si sia offeso per questo mio inciso. Credo che il mio subconscio abbia voluto rubare un pò del tuo spazio per poter,a mia volta,omaggiare my daddy dearest. Il mio compagno di Vita dice in alcune occasioni:"queste sono le cose che ti riappacificano col mondo".
    Bèh, non so quali altre migliori parole usare per descrivere ciò che ho provato leggendo la tua dedica.
    Sì mi sono commossa! Perchè è difficile affrontare queste durissime prove attraverso le quali la Vita ci spinge a crescere e capire durevolmente che ora tocca a noi. Sì! Noi i figli,quelli che una volta potevano in ogni occasione chiedere aiuto a chi sarebbe sempre stato dalla loro parte. Che brutto risveglio invece hai quando ti accorgi che nulla è persempre e anche le persone che ti promettono di essere sempre con te, sin da quado portavi scarpettine di vernice in pendant col cappellino di velluto abbinato al cappotto,stavano solo cercano di proteggerti da un futuro che ci prospetta tante gioie ma altrettanti dolori.Potrai caro ospite considerarmi infantile e probabilmente una parte di me fa difficolta al relazionarsi con quel fanciullino di pascoli che in nessun modo vuole lasciare l'edifico.Però lasciami dire che vorrei anch'io unirmi alla tua dedica nei confronti di tuo papa ed anche ricordare il mio che involontariamente,o forse no, era d'uopo avere delle espressioni molto simili a quel dolcissimo maialino rosa che ha scelto come voce narrante di Aforismi. Con questo per oggi ti saluto e mi auguro presto di poterti leggere di nuovo. Con grande Affetto Micia

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